Chi fa strike sa perfettamente che alcune tipologie
di persone sono letali e le devi evitare,
come la peste. Non perché uno sia un fetente bastardo,
ma semplicemente perché a meno che uno non faccia lo psichiatra,
sia votato al martirio, o debba necessariamente per lavoro curare gente fuori
di testa, una squadra di persone letali,
ti farà sempre perdere. Immaginati di andare a giocare
la partita più importante della tua vita di pallanuoto.
E in squadra con te gioca un portiere che non sa mai
se uscire, non uscire, andare a sinistra, andare a destra,
paro di qua, paro di là, non lo so. In difesa hai uno
che è talmente convinto di perdere che a volte si butta giù e si annega
sotto l’acqua e lo devono salvare. Non ce la faremo mai…
Tu magari sei in attacco e il regista della squadra non ti passa mai la palla
perché non vuole che tu faccia bella figura.
La punta di fianco a te ti rompe la fungia in ogni situazione,
su qualunque tipo di roba di dettaglio, qualunque cosa.
In panchina hai un allenatore che si lamenta di qualunque cosa
anche del fatto che l’acqua sia bagnata, e allora ti chiedo,
ma sei proprio sicuro di voler giocare con una squadra così?
E allora vediamone rapidamente di queste tipologia di persone
da tenere lontano. La prima tipologia, numero uno.
Io ho un cinque perché i birilli non sono in ordine…
I rompicoglioni. I fenomeni dell’inutile. Quelli che spaccano
il capello in quattro, della mediocrità. Come sappiamo,
se ti contorni di rompicoglioni, farai una vita piena
di rotture di coglioni. Questa è facile. I negativi e i repressivi.
Negativi, un esempio, mi ricordo ai tempi di Blogosfere
quando abbiamo lanciato il progetto ci presentammo a fare
un roadshow, dicendo quello che avremmo fatto, faremo cento blog
di informazione, bla bla bla. Il commento medio
sapete qual era? Eh, ma non ce la farete mai.
Grazie, mi sei veramente d’aiuto, facciamo così, tu resta pure lì
che io resto pure qui. I repressivi invece sono ancora peggio.
Altro esempio: da bambino al mare
avevo un amico che aveva sempre tutti i suoi progetti, mi ricordo una volta
a tavola con i genitori, iniziò a illustrare il suo progetto
di quello che voleva fare da grande. Fece questa casetta
con delle carte, dove spiegava che da grande avrebbe voluto fare
l’edicolante per vendere Topolino, i comics.
Parla ed espone con grande entusiasmo il suo progetto,
dopo cinque minuti il padre lo guarda lo fa parlare, da una botta
al tavolo, gli butta giù tutto il suo castelluccio costruito
con tanto amore e gli dice: “Ecco i tuoi progetti.”.
Questa tipologia di persone, consiglio spassionato, in qualunque
tipologia di rapporti uno si trovi, parentale,
non parentale, spaziale, astrospaziale, non appena
hai la possibilità, corri. Veloce, come Bolt.
Lontano, il più possibile. Gli invidiosi, quelli
che hanno la bile che spruzza fuori dalle orecchie, da quanto
non gli va bene, da quanto soffrono quando a te va bene
qualche cosa. Benedetto Signur! Le persone
profondamente insicure. Un disastro! Sono quelle
che non riesci mai a prendere una decisione. Facciamo business
o forse no, procediamo con questo progetto,
si, no, forse, ci penso, allora sì, ah no però ho cambiato idea
ma allora senti… Vanno fuori di testa. I professionisti
del lamento, quelli che si lamentano davanti a qualunque cosa e anche questo è facile,
lo sappiamo già. Lamentarsi non è mai una strategia.
E chi ti pone solo problemi ma non li risolve mai.
Io ho la fortuna di avere una dolce metà che è
un fenomeno, non ti porta mai un problema, ti porta sempre
il problema con la soluzione, che ha già fatto.
È troppo più facile così. Ma troppo.
Lo sapete come si dice: non possiamo cambiare il carattere
delle persone intorno a noi, ma possiamo cambiare
quali persone tenere intorno a noi. Questo sì.